L'infezione è trasmissibile per contatto diretto con specifici liquidi biologici, che devono trovare una porta di accesso nell'organismo di una persona sana (ferite, lesioni).
Gli unici liquidi biologici dell'organismo umano in grado di trasmettere l'infezione sono sangue, sperma, secrezioni vaginali e latte materno.
Quindi l'infezione da HIV si trasmette in tre modi:
- Per via sessuale, sia omosessuale che eterosessuale. Il virus è presente nello sperma e nelle secrezioni vaginali, quindi ogni rapporto sessuale non protetto è potenzialmente a rischio
- Per via ematica (scambio di siringhe, trasfusione di sangue infetto, etc.)
- Per via verticale (dalla madre al figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l'allattamento). La possibilità che questo avvenga si riduce fortemente se la madre è in terapia con antiretrovirali e partorisce con parto cesareo, fino a essere inferiore all’1%. La madre con HIV dovrà evitare di allattare al seno. Il bambino, non avendo anticorpi propri, eredita gli anticorpi della madre; nasce quindi positivo all’HIV, ma può non avere il virus. In questo caso, il bambino risulterà negativo alla ricerca di anticorpi durante i primi mesi di vita. Oggi, grazie all'efficacia delle terapie, se una donna con HIV è in trattamento e ha carica virale non rilevabile, può scegliere di concepire naturalmente il proprio figlio e di partorire in modo naturale, senza dover necessariamente ricorrere al taglio cesareo. Le evidenze U=U sono infatti applicabili anche alla gravidanza.
L'HIV non si trasmette:
Nei contatti quotidiani. Nessun familiare di una persona con HIV ha mai contratto l'infezione durante i comuni rapporti di convivenza.